Verbi Copulativi
⇨ il Predicato Nominale
Nome del Predicato
testo - pag.1
Incubo notturno
La strega era sveglia.
Gli occhi piantati nei suoi a saccheggiargli la mente.
Sembrava leggerlo dentro.
Il suo volto era meraviglioso, d'alabastro. Era quello di una regina della neve: una prinicpessa selvaggia di quelle terre indomabili e fiere. La vide sorridergli, ne era certo, [...]
La strega, adesso, si era alzata in piedi.
Con le mani appoggiate alle sbarre di ferro del carro e il volto proteso verso di lui, adorante: le labbra piene sussurravano il suo nome. [...]
Ancora una volta, una voce era arrivata a spezzare l'incantesimo. Era di nuovo Rolf con quel suo raglio insopportabile, che mandava in pezzi il sogno, la fantasia onirica?
Provò a concentrarsi e concluse che la voce era diversa.
(Matteo Strukul, "I cavalieri del Nord")
(proff. Galeotti e Vecchi)
lessico - pag.1
saccheggiargli = depredare, rubare tutto ciò che è (in questo caso) nella mente
alabastro = tipo di roccia traslucida con striature bianche, gialle o brune, che brillano alla luce. Quando lo si riferisce alla pelle di una persona, si intende sottolineare la sua luminosità, il suo pallore e la sua bellezza
indomabili = che non possono essere domate o sottomesse da chicchessia
proteso = rivolto
raglio = è propriamente il verso dell'asino, se viene riferito alla voce umana si intende sottolineare la sua sgradevolezza
onirica = relativa al sogno
(proff. Galeotti e Vecchi)
guida - pag.1
Dal testo alla teoria
Nel brano che ti proponiamo alla pagina "Testo" trova tutti le voci del verbo essere.
Fai attenzione: potrebbero esserci esempi di essere usato come predicato nominale, come predicato verbale, o come ausiliare (alcuni casi te li abbiamo già evidenziati)
Riconosci i vari casi, e discuti poi con i compagni e l'insegnante, proponendo esempi da te inventati, per capire meglio l'elemento spiegato nelle pagine di "Teoria".
(proff. Galeotti e Vecchi)
guida - pag.2
Oltre il testo
Alle pagine "Testo" di questo gruppo di voci ti proponiamo dei brevi passi presi dall'ultimo romanzo di Matteo Strukul, "I cavalieri del nord".
Si tratta di un romanzo storico con elementi fantastici, che ti può offrire numerosi spunti di riflessione e discussione con i tuoi compagni e con l'insegnante:
- intanto puoi cercare i luoghi storici in cui la vicenda si svolge (dalla Russia baltica alla Transilvania) e puoi documentarti sull'epoca (il 1240) in cui è ambientata, per esempio puoi costruire una linea del tempo su cui collocare sia i fatti storici che le vicende del romanzo;
- dopo puoi cercare informazioni sui cavalieri teutoni, un ordine religioso monastico-militare che operava in quel periodo come braccio armato della Chiesa nella lotta per l'evangelizzazione di nuovi territori, al pari dei ben più noti cavalieri templari e comparare la loro storia;
- inoltre puoi trovare collegamenti tra questo romanzo e altre opere ambientate negli stessi luoghi, quali "Dracula";
- ancora puoi anche vedere alcuni film che si collegano al romanzo e poi discutere delle tematiche, delle somiglianze e differenze, dei personaggi e quant'altro con i tuoi compagni e con l'insegnante. Ti suggeriamo alcuni titoli: dal più antico "Aleksandr Nevskij" di S.M. Ejzenstejn, al più recente "L'ultimo dei templari" (di Dominic Sena in cui i due cavalieri protagonisti presumibilmente sono dei Teutoni); oppure "Le Crociate" di Ridley Scott
- infine, poiché il romanzo narra di un viaggio lungo ben 6000 km, puoi riflettere coi tuoi compagni sulla metafora universale del viaggio.
Analizza la struttura narrativa del romanzo: discuti la tipologia delle sequenze e rintracciane alcune esemplificative, riconosci i personaggi, delineane le caratteristiche e trova collegamenti con altri personaggi letterari, riconosci fabula e intreccio e lo scarto tra di loro (anacronie e rapporto tempo e durata).
In un secondo tempo discuti con i tuoi compagni quali elementi del romanzo puoi ricondurre al vero, quali al verosimile e quali all'inverosimile; per questo lavoro ti sarà d'aiuto la guida dell'insegnante che ti spiegherà le differenze tra le varie categorie (romanzo storico, fantastico, ecc).
Potresti, infine, informarti sulla differenza tra clero secolare (cioè i religiosi che vivono nel secolo) e clero regolare (cioè coloro che vivono in comunità religiose secondo i dettami di una Regola). Per esempio puoi riconoscere una simile distinzione nelle varie figure di religiosi presenti nei Promessi Sposi.
(proff. Galeotti e Vecchi)
teoria - pag.1
La parte nominale contiene le informazioni che il predicato trasmette in merito al soggetto
Ricorda: devi concordare la parte nominale con il soggetto
Esempio: Il vaso (maschile singolare) è pieno (maschile singolare) di acqua
Questi ragazzi (maschile plurale) sono musicisti molto bravi (maschile plurale) e avranno successo
(proff. Galeotti e Vecchi)
esercizi - pag.1
ESERCIZIO 1
Dopo aver individuato nel brano tutti i predicati nominali, distingui il verbo essere dal nome del predicato.
La giacca stregata
... In via Ferrara 17 trovai una casa come tante altre e come quella di tanti altri sarti era l'abitazione di Alfonso Corticella. Fu lui che venne ad aprirmi. Era un vecchietto, coi capelli neri, però sicuramente tinti. Con mia sorpresa, non fece il difficile. Anzi, pareva ansioso che diventassi suo cliente. Gli spiegai come avevo avuto l'indirizzo, lodai il suo taglio, gli chiesi di farmi un vestito. Scegliemmo un pettinato grigio quindi egli prese le misure, e si offerse di venire, per la prova, a casa mia. Gli chiesi il prezzo. Non c'era fretta, lui rispose, ci saremmo sempre messi d'accordo. Che uomo simpatico, pensai sulle prime. Eppure piú tardi, mentre rincasavo, mi accorsi che il vecchietto aveva lasciato un malessere dentro di me (forse per i troppi insistenti e melliflui sorrisi). Insomma non avevo nessun desiderio di rivederlo. Ma ormai il vestito era ordinato. E dopo una ventina di giorni era pronto Quando me lo portarono, lo provai, per qualche secondo, dinanzi allo specchio. Era un capolavoro. Ma, non so bene perché, forse per il ricordo dello sgradevole vecchietto, non avevo nessuna voglia di indossarlo. E passarono settimane prima che mi decidessi. Quel giorno me lo ricorderò per sempre. Era un martedì di aprile e pioveva. Quando ebbi infilato l'abito - giacca, calzoni e panciotto - constatai piacevolmente che non mi tirava o stringeva da nessuna parte, come accade quasi sempre con i vestiti nuovi. Eppure mi fasciava alla perfezione. Di regola nella tasca destra della giacca io non metto niente, le carte le tengo nella tasca sinistra. Questo spiega perché solo dopo un paio d'ore, in ufficio, infilando casualmente la mano nella tasca destra, mi accorsi che c'era dentro una carta. Forse il conto del sarto? No. Era un biglietto da diecimila lire. Restai interdetto. Io, certo, non ce l'avevo messo. D'altra parte era assurdo pensare a un regalo della mia donna di servizio, la sola persona che, dopo il sarto, aveva avuto occasione di avvicinarsi al vestito. O che fosse un biglietto falso? Lo guardai controluce, lo confrontai con altri. Più buono di così non poteva essere. Unica spiegazione possibile, una distrazione del Corticella. Magari era venuto un cliente a versargli un acconto, il sarto in quel momento non aveva con sé il portafogli e, tanto per non lasciare il biglietto in giro, l'aveva infilato nella mia giacca, appesa ad un manichino. Casi simili possono capitare. Schiacciai il campanello per chiamare la segretaria. Avrei scritto una lettera al Corticella restituendogli i soldi non miei. Sennonché, e non ne saprei dire il motivo, infilai di nuovo la mano nella tasca. ...
Dino Buzzati
(proff. Galeotti e Vecchi)